Le informazioni tragiche concernenti il surriscaldamento globale, l’inquinamento e la produzione copiosa di rifiuti in plastica, stanno compromettendo le condizioni del nostro pianeta: per questo motivo l’Europa sta puntando molto sul settore green, nello specifico sulla filiera del riciclo di rifiuti e risorse tant’è che ormai si parla sempre di più di circular economy o economia circolare.
Quest’ultima definisce un sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo garantendo dunque anche la sua ecosostenibilità. Secondo la Ellen Macarthur Foundation in un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera.
Data questa definizione, come per tutti gli esseri viventi, l’energia dovrebbe provenire dal flusso generato dalle forze naturali, pertanto è ovvio che nell’economia circolare le energie rinnovabili hanno un’importanza cruciale e il loro impiego sostituisce completamente quello dei combustibili fossili.
Il mercato dell’economia circolare è vasto e in crescita: secondo Circular Bioeconomy Arena Meeting vale circa 2,2 trilioni di euro per 19 milioni di posti di lavoro e nella produzione degli utili l’Italia è in un’ottima posizione nel quadro europeo in quanto riesce ad ottenere prestazioni di 3,4 euro al Kg di rifiuti smaltiti.
Questi dati confermano l’importanza dell’adozione di un sistema ecosostenibile in quanto i problemi che l’umanità sta fronteggiando in questo periodo storico vanno affrontati celermente: partendo dagli effetti provocati dal surriscaldamento dell’atmosfera, causato dalla CO2 emessa principalmente per la produzione energetica, per l’attività industriale e per i trasporti, nel 2017 si sono già registrati danni per 320 miliardi di dollari.
In secondo luogo l’inquinamento dell’aria provoca 9 milioni di morti l’anno; per problemi respiratori o collegati ad essi si spendono circa 3 miliardi l’anno tra medicinali e cure mediche.
Un terzo problema considerevole è costituito dalla plastica e dai danni derivanti da essa: secondo OECD (Organisation for Economic Co-operation and Development) solo il 15% della plastica viene riciclata a livello mondiale, il 25% è sottoposto a recupero energetico e bel il restante 60% finisce in discarica.
La Commissione Europea ha adottato il 2 dicembre 2015 un considerevole pacchetto sull’economia circolare che punta ad avere un effetto pratico sulla vita dei cittadini europei: il provvedimento obbliga i Paesi membri a riciclare almeno il 70% dei rifiuti urbani e l’80% dei rifiuti da imballaggio e vieta di gettare in discarica quelli biodegradabili e riciclabili. Le norme dovrebbero entrare in vigore a partire dal 2030.